Questa quinta edizione del Codice di diritto canonico, a cura della Redazione di «Quaderni di diritto ecclesiale», presenta:
• il testo integrale – latino e italiano – del Codice, aggiornato al 31 maggio 2024, comprensivo della nuova edizione del Libro VI;
• i rimandi alle fonti dei singoli canoni;
• le interpretazioni autentiche;
• l'indicazione degli articoli dell'istruzione Dignitas connubii a lato dei canoni del Libro VII;
• in appendice: il testo del Libro VI abrogato.
Il volume si affianca al Codice di diritto canonico commentato, sempre a cura della Redazione di «Quaderni di diritto ecclesiale».
Sesta edizione, aggiornata con le nuove norme canoniche e interamente riveduta nella parte di commento, del prestigioso volume realizzato dalla Redazione della rivista Quaderni di diritto ecclesiale.
Un testo fondamentale, opera di riferimento nel campo del diritto canonico, per docenti, studenti, operatori del diritto, ma anche per parroci e amministratori di beni ecclesiastici.
Il volume si compone di:
• Testo ufficiale latino
• Traduzione italiana
• Fonti
• Interpretazioni autentiche
• Costituzione apostolica Praedicate evangelium
• Legislazione complementare della CEI
• Commento
• Testo originale dei canoni modificati
• Indice analitico
Unico Codice Commentato aggiornato alle ultime norme canoniche e interamente riveduto nella parte di commento.
Con tasca interna per accogliere eventuali aggiornamenti.
Codice di diritto canonico commentato, sesta edizione, a cura della Redazione di Quaderni di diritto ecclesiale, Ancora Milano, 2022.
Qde 2024/1: La legale rappresentanza
Dall'Editoriale:
La Chiesa non è una realtà astratta, ma una comunità costituita dai fedeli, da coloro che credendo nel Signore aderiscono a Lui e vivono il Vangelo nella comunione di fede, speranza e amore. Una comunità che vive e agisce nei singoli fedeli e nelle realtà che le permettono di esprimersi e di compiere la sua missione. La Chiesa, incarnandosi nella realtà umana, ha trovato la possibilità di rendere possibile tutto ciò anche utilizzando lo strumento del diritto e in particolare riconoscendo capacità giuridica a soggetti diversi dalle persone fisiche, ossia alle persone giuridiche. E noto quanto la riflessione dottrinale in questo ambito, promossa all’interno del diritto canonico, sia stata determinante anche per gli ordinamenti civili. Le persone giuridiche agiscono nell’ordinamento canonico e anche direttamente in quello civile, negli Stati dove ciò è possibile grazie ad accordi di natura concordataria, per il tramite dei loro organi. Alcuni di questi organi hanno funzione di carattere decisionale, altri di natura attuativa. Un organo particolare della persona giuridica è il legale rappresentante, il soggetto, cioè, che agisce in nome e per conto della stessa persona. A questa figura è dedicata la parte monografica del presente fascicolo.
Qde 2024/2: La potestà ecclesiastica
Dall'Editoriale:
«In verità grande è il numero dei vescovi. Noi, nella consacrazione, abbiamo promesso una sollecitudine e una attenzione più diligente nell’insegnare e nel governare, e ogni giorno ne facciamo professione con le parole, ma volesse il cielo che la fedeltà alla promessa fosse avvalorata dalla testimonianza delle opere!».
Basterebbero queste parole del santo arcivescovo di Canterbury, Tommaso Becket, per apprezzare la peculiarità dell’esercizio della potestà nella Chiesa, che si estende ben oltre il governo; nella citazione si menziona infatti l’insegnamento, che è anzi indicato come il primo compito e la prima missione della Chiesa, come ricorda del resto con efficacia la costituzione apostolica Praedicate Evangelium, del 19 marzo 2022. Dovremmo peraltro ricordare anche un altro ambito specifico della potestà e della missione della Chiesa, quello della santificazione. Tre compiti affidati a ogni fedele (can. 204 § 1), che diventano ambiti di esercizio della potestà ecclesiastica, come accade singolarmente nella missione del vescovo, ma in una prospettiva che viene a riguardare anche altri, nel popolo santo di Dio.
Qde 2024/3: Chiesa particolare, parrocchia e territorio
Dall'Editoriale:
Attraversando la campagna della nostra bella Italia balza immediatamente all’occhio la presenza di agglomerati residenziali, a volte anche molto piccoli, caratterizzati sempre dalla presenza di una chiesa. Non diverso è quando si percorrono zone collinari o montane che all’orizzonte sono sempre segnate dalla sagoma di un campanile. Questa semplice esperienza rende molto bene la realtà della presenza capillare e diffusa della Chiesa grazie a una miriade di parrocchie, espressione della massima prossimità alla vita della gente. Questa modalità di prossimità, che è durata per secoli in gran parte dell’Europa, oggi è in forte crisi anche perché il legame delle persone con il territorio è radicalmente cambiato rispetto al passato e il volto delle comunità è sempre più modellato su un territorio di tipo “esistenziale”.
Questo processo, che negli ultimi decenni si è particolarmente accelerato, e i grandi mutamenti nel sentire religioso delle persone hanno costretto le diocesi e le parrocchie a misurarsi con una realtà sociale e pastorale profondamente mutata e a ripensare l’identità delle comunità parrocchiali non più in chiave di conservazione delle fede ma piuttosto in una prospettiva più missionaria.
Dall'Editoriale:
La sera del 24 dicembre di quest’anno papa Francesco aprirà solennemente la Porta Santa presso la Basilica Vaticana, dando ufficialmente inizio al giubileo della Chiesa cattolica che si celebrerà per tutto l’arco del 2025.
Il giubileo è occasione per ogni cristiano di fare una revisione di vita e di riconciliarsi con Dio e con la Chiesa. E, quindi, un momento propizio per riprendere forza e ritrovare le energie spirituali.
Il tema che papa Francesco ha scelto per il giubileo del 2025 è «la speranza certa della salvezza in Cristo» (Spes non confundit, n. 6). Il mondo attuale, ma per la verità l’uomo viator, ha bisogno di ritrovare la speranza nella propria vita e da lì ripartire. Il giubileo rappresenta certamente quest’occasione propizia.
Quaderni di diritto ecclesiale non poteva rimanere silente e inerte di fronte a questa occorrenza, disattendendo al compito di affiancare e accompagnare i propri lettori.